Le patologie metaboliche strettamente correlate allo stile di vita individuale sono l’obesità, l’ipertensione, le dislipidemie che si associano di frequente per andare a costituire la patologia
più diffusa dell’adulto, la Sindrome Metabolica caratterizzata dalla combinazione di più fattori di rischio: obesità centrale, ipertensione, glicemia alta a digiuno, dislipidemia (cioè livelli
anomali dei lipidi nel sangue), che predispongono a un elevato rischio cardiovascolare e di diabete di tipo 2.
La sindrome metabolica è caratterizzata dalla presenza di:
Tra i fattori di rischio più importanti per la sindrome metabolica ci sono lo stress cronico che favorisce l’incremento del grasso addominale, l’obesità addominale e uno stile di vita sedentario con alimentazione ricca di zuccheri semplici, proteine e grassi di origine animale, povera di frutta e verdura.
A differenza di quello che si crede comunemente, il grasso non è una semplice riserva di energia, bensì svolge un ruolo sia a livello ormonale che a quello immunitario a tal punto viene definito “Organo Adiposo”.
In particolare l’eccesso di peso con accumulo di tessuto adiposo è caratterizzato da uno stato infiammatorio di basso grado e silente che diventa cronico. Il tessuto adiposo è in grado di rilasciare un diversificato numero di sostanze che regolano il metabolismo, l’accumulo di energia ed il deposito di grasso. In particolare tra queste molecole spiccano per importanza l’ormone leptina, adiponectina e le citochine interleuchina 6 e TNF-alfa. In merito nelle persone in forte sovrappeso si evidenziano livelli moderatamente alti di leptina, IL-6 e TNF-alfa, mentre l’adiponectina è generalmente carente.
Il tessuto adiposo è in grado di influenzare l’infiammazione sistemica
Un aspetto chiave dell’obesità e sindrome metabolica è l’alterata glicemia a digiuno determinata da una condizione di resistenza insulinica, cioè una condizione in cui l’ormone pancreatico insulina non riesce più a svolgere efficacemente le proprie funzioni a livello del tessuto adiposo, dei muscoli e del fegato.
La resistenza insulinica è dovuta ad un ingrossamento delle cellule del tessuto adiposo, ad un aumento del rilascio di sostanze pro-infiammatorie come il TNF-alfa ed IL6 insieme ad una progressiva infiltrazione del grasso da parte delle cellule immunitarie. Il tessuto adiposo contiene numerose cellule immunitarie, che loro rendono perciò un vero e proprio organo metabolico ed immunologico. Sembra persino che questi cambiamenti immunitari precedano quelli metabolici mantenendo l’infiammazione e la resistenza insulinica secondo un circolo vizioso.
Stile di vita sregolato, sedentarietà, alimentazione squilibrata sono strettamente correlati all’insorgenza e al mantenimento dell’obesità e della sindrome metabolica.
Il percorso nutrizionale nelle patologie metaboliche affronta la motivazione al cambiamento, guidando la persona verso l’acquisizione di conoscenze, abilità e tecniche per modificare lo stile di vita a medio e a lungo termine.
Modificare lo stile di vita significa strutturare una alimentazione adeguata ai ritmi lavorativi e di vita che sia sostenibile anche nelle occasioni sociali, lavorative e ricreative, in associazione a un programma di attività fisica personalizzato alla situazione clinica e alle esigenze personali.
Il mio metodo prevede l’approccio psicoeducazionale che lavora sulle conoscenze, convinzioni, comportamenti tramite l’utilizzo di tecniche cognitivo-comportamentali.
L’alimentazione sarà a basso indice glicemico e insulinemico, antinfiammatoria mirata a migliorare il metabolismo e e ridurre l’infiammazione.